venerdì 27 marzo 2015

SCANDALOSI LEGAMI - TERZA PUNTATA

*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.


Diana entrò in casa e scalciò le scarpe sul pavimento, massaggiandosi i piedi doloranti. Dopo le ore di lezione aveva dovuto trattenersi anche nel pomeriggio per il collegio docenti e ora si sentiva a pezzi. Non vedeva l’ora di buttarsi sul divano, in compagnia della tv.
     Si infilò un paio di pantofole comode e stava per entrare in cucina, quando il cellulare si mise a suonare sulle note di Hey Baby. Rovistò nella borsa e lo afferrò, lasciandosi cadere su una sedia. Non aveva idea di chi diavolo potesse essere lo scocciatore, ma era ben decisa a mandarlo al diavolo per potersi riscaldare la cena nel microonde, prima di fare un po’ di zapping col telecomando.
     – Pronto? – La sua voce suonò aggressiva alle sue stesse orecchie, ma non vi badò. Era sempre irritabile dopo una giornata di intenso lavoro.
     – Buonasera, professoressa Ricci. Ho prenotato un tavolo per due al Galante, spero che sia di suo gusto.
    Riconobbe Sartori immediatamente e quasi le venne un colpo. – Come diavolo ha avuto il mio numero?
     – Non è stato facile, ma come le ho detto stamattina sono un tipo molto cocciuto. E ottengo sempre quello che voglio.
     Un brivido le percorse la schiena e dovette fare un bel respiro per mantenere il controllo della situazione. Non capitava tutti i giorni di avere a che fare con uomini testardi come Andrea Sartori. – Se pensa che cenerò con lei vuol dire che è completamente pazzo!
     – Mi dia un valido motivo per rifiutare.
     – Eccone uno: lei è il padre di una mia allieva.
     Lo sentì ridacchiare piano. – Ne trovi uno più convincente.
     A questo punto Diana era sull’orlo di una crisi di nervi. – Ha mai sentito parlare di etica professionale?
     Anche se non poteva vederlo giurò che in quel momento stesse inarcando un sopracciglio, con quell’aria arrogante che lo caratterizzava. – Sono tutte stronzate. Di cosa ha paura, professoressa?
     – Paura? Non penserà che abbia paura di lei? È assurdo.
     – Forse ha paura di se stessa e delle reazioni che potrei suscitarle.
     Se il calore sprigionato dalle guance di Diana fosse stato combustibile, di sicuro il telefono avrebbe preso fuoco. Quell’uomo era uno sbruffone, eppure non aveva tutti i torti. Era innegabile che si sentisse attratta da lui. Quale donna con un briciolo di cervello non lo sarebbe stata? Aveva sex appeal da vendere! Tuttavia, sarebbe morta in quel medesimo istante pur di ammetterlo. – Lei è ridicolo. D’accordo, se può servire a scoraggiare la sua opera di seduzione, verrò a cena con lei. Ma dopo dovrà sparire dalla mia vita, intesi?
     – Non ho ancora iniziato a sedurla, professoressa. Mi creda, quando accadrà non avrà scampo.
     Diana ebbe l’impressione che tutta l’aria contenuta nei suoi polmoni venisse risucchiata. Ma non ebbe il tempo di ribattere nulla che la voce di Sartori riprese imperturbabile: –  Sarò da lei alle otto.

     La linea telefonica si interruppe, lasciandola come stordita. La sua mente analitica realizzò all’istante che non le aveva chiesto l’indirizzo. Quindi doveva già conoscerlo. Come diavolo faceva a sapere tante cose di lei? Per quanto odiasse ammetterlo, si sentiva intrigata da quella situazione. In fondo, da quanti anni non suscitava l’attenzione di un uomo? Non era mai stata una donna molto corteggiata e, a essere sincera, le piaceva. Le piaceva da morire.


domenica 22 marzo 2015

IL ROMANZO DI SIMONA LIUBICICH

Care lettrici,
oggi voglio segnalarvi un altro romanzo da non perdere: "Ossessione color cremisi", di Simona Liubicich.
A chi ama l'Inghilterra vittoriana, i misteri e le storie ricche di passione, suggerisco di segnarsi questa data: 14 APRILE 2015. In vendita in tutte le librerie.

TRAMA:

Londra, 1888
Nessuna donna può dirsi al sicuro, mentre le gelide nebbie invadono le strade della metropoli sulle riva del Tamigi. Né le più sfortunate, nei vicoli di Whitechapel, dove la minaccia di Jack lo Squartatore si annida nell'ombra. Né le dame dell'alta società vittoriana, schiave di rigide convenzioni e riti soffocanti, sottomesse a padri e mariti. Olivia Lancaster non fa eccezione. Figlia di un nobile molto in vista, viene promessa in sposa al più viscido e rivoltante degli uomini, nonostante lei si opponga con tutte le sue forze. D'altra parte Olivia è una ribelle per natura. Erborista e filantropa, non si considera affatto inferiore in quanto donna ed è disposta a rischiare di persona pur di ottenere ciò che vuole. Anche l'uomo che desidera. Ethan Rowland, Conte di Stafford è stato il suo sogno proibito fin da quando era una fanciulla ed ora è pronta persino a incastrarlo con una scena di seduzione per compromettersi con lui e indurlo alle nozze riparatrici. Ma se Ethan si trova d'accordo nel godere delle grazie peccaminose di Olivia, di certo non è uomo che ami essere manovrato. Nemmeno dalla più sensuale e scandalosa lady di tutta l'Inghilterra.


sabato 21 marzo 2015

DA NON PERDERE!!!

Oggi vorrei segnalarvi l'uscita del romanzo di una mia amica. È davvero molto brava e il suo romance storico merita assolutamente di essere letto. Quindi segnatevi questa data: 9 APRILE 2015.


venerdì 13 marzo 2015

Ancora una recensione!

Nuova recensione a "La dama misteriosa" sul blog "Sognandoleggendo". Ringrazio Reika per le bellissime parole. Sono queste piccole cose che mi spronano ad andare avanti, nonostante le difficoltà.

http://sognandoleggendo.net/la-dama-misteriosa-di-laura-gay-2/

giovedì 12 marzo 2015

SCANDALOSI LEGAMI - SECONDA PUNTATA

*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.

Andrea Sartori rimase a fissare la porta della sala professori con un sorrisino divertito. Quella donna lo aveva sorpreso ed era una cosa che gli accadeva di rado. A una prima occhiata gli era parsa insignificante, infagottata com’era in un abito di una taglia più grande e coi capelli pettinati in un rigido chignon, fuori moda. Ma poi aveva notato i vaporosi riccioli bruni che sfuggivano all’acconciatura, ricadendole disordinati sul collo e sulle spalle, e l’immagine che gli era saltata agli occhi era stata quella di una donna che si era appena alzata dal letto, dopo una notte di sesso selvaggio.
     Era bastata quell’immagine a provocargli una violenta erezione.
     E che dire dei suoi occhi? Erano di un verde chiarissimo, quasi spento, ma quando si animava per qualcosa, lanciavano bagliori dorati che le donavano un fascino irresistibile. E lui non era proprio riuscito a resistere alla tentazione di invitarla a cena, non certo per parlare di Viola.
     Cazzo, desiderava la professoressa Ricci nuda in un letto!
     Il solo pensiero gli toglieva il respiro.
     Scosse il capo, come per scrollarsi quel pensiero di dosso. Lo attendeva una pesante giornata di lavoro e un uccello duro e palpitante nei calzoni era l’ultima cosa che gli serviva. Ma diamine, se ripensava a quei limpidi occhi verdi fissi sul suo inguine, quasi vogliosi, be’, era decisamente difficile darsi una calmata.
     Gli sarebbe servita una doccia fredda. Forse due.
     D’istinto afferrò il cellulare e compose il numero del ristorante Galante, il suo preferito a Torino. L’avrebbe messa alle strette. Che lo volesse o no, avrebbe cenato insieme a lui quella stessa sera.



* * *

Viola si attorcigliò un ciuffo di capelli attorno a un dito e sospirò. La lezione di italiano le pareva interminabile, nonostante quella mattina la professoressa fosse arrivata in ritardo. Era entrata in classe spettinata e di pessimo umore; poco ci mancava che facesse un’interrogazione a tappeto su Dante. L’avevano scampata proprio per un pelo e solo grazie a Daniela, la sua compagna di banco, che le aveva ricordato che doveva ancora finire di spiegare la poetica del Leopardi.
     Smise di simulare un qualche interesse per la lezione e sbuffò. La cosa strana era che la prof sembrava averla presa di mira: non smetteva di fissarla con aria torva, come se ce l’avesse con lei; il che non aveva senso. Cercò di ricordare se per caso ne avesse combinata una delle sue, ma non le veniva in mente nulla. Beh, ultimamente era parecchio distratta, doveva ammetterlo. Tuttavia…
     Qualcuno bussò alla porta e la Ricci interruppe la spiegazione, alzando gli occhi al cielo. – Avanti! – borbottò contrariata. Un attimo dopo il nuovo insegnante di inglese entrò in classe, le labbra incurvate in un autentico sorriso.
     Viola sussultò sulla sedia.
     Respira, dannazione. Respira.
     Jacopo Torre era un prodigio della natura. Era difficile attribuirgli un’età: sembrava aver superato da poco la trentina, ma aveva un’aria talmente giovanile che a volte era difficile non considerarlo un coetaneo, piuttosto che un insegnante. Aveva i capelli neri come la notte, tagliati cortissimi, ed era bello come Lucifero: un naso dritto e ben disegnato, labbra carnose e un accenno di barba che gli conferiva un aspetto virile e molto sexy.
     Viola si sentì arrossire dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi, quando si ritrovò a fissare i suoi occhi grigi, ombreggiati da ciglia lunghe e scure. Si accorse che, dopo aver scambiato qualche parola con la prof di italiano, si era voltato verso di lei e ora la fissava come se intendesse prosciugarle l’anima. Notò che aveva delle ombre sotto agli occhi che tuttavia non toglievano nulla alla sua rude bellezza.
     – Sartori, avrei bisogno di parlarti un istante se non ti dispiace. La professoressa Ricci ha acconsentito a lasciarti un paio di minuti. Vuoi seguirmi fuori dalla classe, per favore?
     Viola deglutì.
     Cavolo, lei lo avrebbe seguito in capo al mondo!
     Mise giù il libro di letteratura e si alzò in piedi di scatto, rovesciando quasi la sedia. Daniela le lanciò un’occhiatina maliziosa e lei si sentì andare a fuoco. Riuscire a camminare fino alla porta fu una vera impresa, sentiva le membra rigide e le viscere che si annodavano, come se stessero danzando una salsa all’interno del suo stomaco.
     Non appena si ritrovò nel corridoio, sollevò uno sguardo ansioso su di lui e si inumidì le labbra. – Mi dica professore, in cosa posso aiutarla?
     Per un istante che le parve infinito lui non disse nulla, poi la sua bocca si aprì in un lento sorriso. – Ho in mente un progetto ambizioso, Sartori. Mi piacerebbe mettere in scena una delle tragedie di Shakespeare durante la cerimonia di fine anno e vorrei che tu mi dessi una mano.
     Viola sgranò gli occhi, profondamente colpita. – Perché io?
     – Be’, sei una delle mie allieve migliori e ho notato che hai una predisposizione per la recitazione. Vedrai, sarà divertente. È un modo fantastico per imparare l’inglese giocando.

     Il professor Torre riprese a parlare a raffica, delineando il proprio progetto nei minimi dettagli. Ma Viola non lo ascoltava più. Riusciva solo a pensare che avrebbe passato molto del suo tempo libero insieme a lui e questo bastava a farle battere forte il cuore.


Per chi si fosse perso la prima puntata la trovate qui: http://lauragay.blogspot.it/2015/02/scandalosi-legami-prima-puntata.html

Buona lettura!