venerdì 6 novembre 2015

SEXY GIRL - LA PROTAGONISTA FEMMINILE

Eccoci al secondo appuntamento con i personaggi del mio racconto erotico, "Sexy girl". Pronti a conoscere Giulia? È una ragazza bella, sensuale, all'apparenza spregiudicata.
Ma leggiamo insieme un estratto:

*Attenzione!* Per gli argomenti trattati, questo racconto è riservato ad un pubblico adulto.

La sua attenzione si concentrò sulla ragazza. Era alta, slanciata, con lunghi capelli biondi che volteggiavano a ogni sua mossa. Rimase incantato a fissare i suoi glutei sodi che ondeggiavano al ritmo della musica assordante, mentre l’eccitazione del pubblico cresceva a dismisura. Le sue mani strinsero il bicchiere con più forza.
     Era lei, non aveva dubbi. Il suo viso corrispondeva a quello della foto, sebbene fosse pesantemente truccato. Le labbra carnose erano coperte da un velo di rossetto che le rendeva ancora più sexy, accattivanti.
     La ballerina a un tratto cominciò a slacciarsi il corsetto striminzito che indossava, talmente stretto che Marco si chiese come riuscisse a respirare. Il suo sguardo si posò sulla vita sottile, per poi scendere sulle cosce toniche e sui polpacci. Sfoggiava sul serio un fisico da urlo. La sorellina di Stefano non aveva affatto l’aria della brava ragazza che lui gli aveva descritto. Al contrario, suscitava negli uomini pensieri indecenti e peccaminosi, dai quali lui non era affatto escluso.
     Si allentò il nodo alla cravatta e tornò a sorseggiare il suo champagne mentre il corsetto scivolava sul palco, in un mare di esclamazioni concitate. La temperatura lì dentro stava cominciando a salire a dismisura. In quell’istante Giulia si voltò verso di lui e i loro occhi rimasero incatenati per un secondo. Poi lei si voltò, dimenando le chiappe a ritmo di musica. Troppo presto per i suoi gusti. Avrebbe voluto perdersi in quello sguardo profondo, ammaliante. Scrollò la testa per schiarirsi le idee. Era lì per lavorare. Doveva tenerlo bene a mente. Nonostante ciò, Marco non riuscì a evitare di fissarle il seno ormai completamente esposto, nel momento in cui si girò di nuovo. Era un seno perfetto, su cui svettavano capezzoli scuri e turgidi che gli provocarono un’erezione in piena regola.
     Trattenne un ansito portandosi una mano all’inguine, quasi quel gesto riuscisse a contenere la propria eccitazione. Illuso. Arrivato a quel punto, l’unico modo che aveva di far sbollire la smania che lo divorava era chiudersi in bagno e farsi una lavoretto di mano.

     Cazzo, era da quando aveva quindici anni che non si sentiva così arrapato.




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